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FAQ

L’importo della rata: nella Cessione del Quinto è pari al massimo ad un quinto dello stipendio o della pensione; nel caso del prestito personale è in funzione dell’importo concesso e della durata.

La modalità di rimborso: con la Cessione del Quinto la rata viene detratta dallo stipendio o dalla pensione direttamente dall’Azienda o dall’Ente Previdenziale, mentre con il prestito personale la rata viene addebitata sul conto corrente o versata direttamente, tramite bollettino postale;

L’importo erogabile: l’importo ottenibile con la Cessione del Quinto dipende dallo stipendio o dalla pensione percepita e può arrivare fino a 75.000 euro, mentre per un prestito personale si può richiedere un finanziamento fino a 50.000 euro.

Sì, chi percepisce una pensione di reversibilità può accedere a un prestito contro Cessione del Quinto, senza bisogno di garanti, garanzie o giustificazioni di spesa.

Se il TFR riesce a coprire il debito residuo, allora il creditore si rifarà su quella somma liberando il debitore.

Se il TFR è inferiore rispetto al debito residuo interviene l’assicurazione nel pagamento delle rate e l’ex dipendente sarà debitore non più della banca ma dell’assicurazione, secondo gli estremi contrattuali prestabiliti.

Può essere rifinanziata dopo che siano stati pagati i due quinti (2/5) delle rate complessive.

Qualora sia in corso una cessione di durata inferiore o uguale a 5 anni il rinnovo può essere richiesto dopo aver pagato almeno 3 rate, ma solo se si intende stipulare un nuovo prestito di durata pari a 10 anni.

Il Doppio Quinto è un prestito con delega, ovvero un finanziamento che si affianca alla Cessione del Quinto la cui rata non può comunque superare un altro quinto dello stipendio.

Sì, è possibile, dopo che la banca avrà calcolato il debito residuo. La penale per l’estinzione anticipata non può essere superiore all’1% e si avrà lo storno sulla quota degli interessi.

No, la Cessione del Quinto è un tipo di finanziamento che non obbliga all’apertura di un conto corrente.

È obbligatorio, a norma di legge, fermo restando il buono stato di salute, contrarre una polizza assicurativa a copertura del rischio di perdita lavoro e vita, ed è a carico della nostra banca.

Sì, ma la durata del contratto deve essere pari almeno a 36 mesi e con compenso continuativo.

L’età minima per richiedere un finanziamento è 18 anni.

I pensionati, di qualunque categoria, fermo restando il buono stato di salute, possono fare richiesta di un finanziamento il cui piano di ammortamento termini entro gli 84 anni e 11 mesi di età, eventualmente derogabile fino a 85 anni.

Sì, l’assunzione deve però essere a tempo indeterminato e, fattore vincolante per l’erogazione del finanziamento, è il superamento del periodo di prova.

Per i neoassunti in aziende private l’avvio della pratica di finanziamento è subordinata alla valutazione dell’eventuale TFR maturato in precedenza e/o accantonato in fondi complementari e la disamina dell’azienda privata di cui è dipendente il neoassunto.